Il 13 agosto 2025 la Marie Maersk, una delle portacontainer più grandi al mondo con una capacità di oltre 19mila teu, ha subito un grave incendio mentre navigava al largo della costa liberiana. La nave, appartenente alla classe Triple-E della compagnia danese Maersk, era partita da Rotterdam con destinazione Malesia e stava percorrendo una delle rotte commerciali più trafficate al mondo quando l’equipaggio ha individuato fumo proveniente dai container. Le fiamme si sono propagate rapidamente oltre i primi container coinvolti, rendendo necessario l’intervento esterno di rimorchiatori e squadre specializzate.
L’equipaggio ha seguito i protocolli di sicurezza cercando di circoscrivere le fiamme con i sistemi di bordo, ma l’estensione dell’incendio ha reso indispensabile la deviazione verso la costa africana e la richiesta di assistenza. La sera stessa, due rimorchiatori dotati di attrezzature antincendio – il Captain Cat e il Med Rigel – hanno raggiunto la nave, affiancati dalla portacontainer gemella Maersk Savannah che ne ha scortato la navigazione a velocità ridotta.
Nel fine settimana successivo, l’intervento si è rafforzato con l’arrivo di ulteriori mezzi navali e di un’unità di supporto offshore. Secondo Maersk, grazie al lavoro congiunto dell’equipaggio e dei vigili del fuoco esterni saliti a bordo dal 19 agosto, l’incendio è stato contenuto ma non ancora spento. Le squadre continuano a operare per raffreddare le aree colpite ed evitare nuove propagazioni, mentre la compagnia resta in attesa di individuare un porto di rifugio idoneo.
Proprio la ricerca di un approdo sicuro è ora la sfida principale. La posizione al largo della Liberia, unita alle dimensioni eccezionali della nave – 399 metri di lunghezza e quasi 214 mila tonnellate di portata – riduce notevolmente le possibilità di ricevere assistenza a terra. Pochi porti della costa occidentale africana sono infatti attrezzati per gestire una nave di tali dimensioni, a maggior ragione se con container in fiamme.
Il caso richiama alla memoria episodi simili, come quello della Maersk Frankfurt nel 2024 o della X-Press Pearl, quando più scali rifiutarono l’attracco a causa dei rischi legati al carico danneggiato. Maersk ha reso noto di essere in stretto contatto con i clienti per fornire aggiornamenti sull’integrità delle merci, pur non potendo al momento confermare l’impatto effettivo dell’incendio sui container. Spesso all’origine vi sono carichi dichiarati in modo errato o imballati in maniera inadeguata, che rappresentano uno dei principali fattori di rischio. Le dimensioni sempre più grandi delle navi, con capacità superiori ai 19mila teu, amplificano il problema: più container significano maggiori probabilità di presenza di materiali pericolosi.
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