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lunedì 1 settembre 2025

Gli Houthi hanno attaccato una petroliera israeliana

 Dopo un periodo di relativa calma, il 31 agosto 2025 è risalita la tensione nel Mar Rosso a causa di un attacco attuato dagli Houthi contro la petroliera Scarlet Ray. Lo ha annunciato il portavoce militare del gruppo, il Brigadier Generale Yahya Saree, attraverso un messaggio pre-registrato trasmesso sull'emittente televisiva al-Masirah. Gli yemeniti affermano di avere colpito la nave con un missile balistico, però l’ente britannico Ukmto sostiene che l'equipaggio della nave ha visto uno schizzo d'acqua in prossimità dell'imbarcazione causato da un proiettile non identificato e ha sentito un forte scoppio, ma tutti i membri dell'equipaggio sono rimasti illesi e la nave ha continuato il suo viaggio.

La Scarlet Ray è una nave cisterna per prodotti chimici e petroliferi battente bandiera liberiana, costruita nel 2020. La nave è di proprietà di Eastern Pacific Shipping, una compagnia con sede a Singapore controllata dall'imprenditore israeliano Idan Ofer. Eastern Pacific Shipping ha confermato in un comunicato che la nave non ha subito danni e rimane sotto il comando del suo capitano, con tutto l'equipaggio sano e salvo. La società di sicurezza marittima britannica Ambrey aveva identificato la nave come un obiettivo potenziale per i Houthi, poiché è pubblicamente conosciuta come di proprietà israeliana.

L'attacco si è verificato a circa 40 miglia nautiche a sud-ovest di Yanbu, una città portuale dell'Arabia Saudita sul Mar Rosso. Questo rappresenta un evento relativamente raro in questa zona, che storicamente ha visto pochi disturbi alla sicurezza marittima rispetto ad altre aree del Mar Rosso. A parte l’efficacia dell’azione, essa indica che siamo ancora lontani dal ritorno alla normalità nel traffico marittimo nel Mar Rosso e quindi nel Canale di Suez e difficilmente ciò avverrà entro la fine di quest’anno.

L’operazione degli Houthi dovrebbe essere una loro prima risposta all’attacco aereo israeliano che 28 agosto ha ucciso il primo ministro del governo Houthi, Ahmed al-Rahawi, insieme a diversi altri ministri nella capitale yemenita Sanaa. Questo attacco israeliano ha rappresentato la perdita più significativa per la dirigenza politica del gruppo sostenuto dall'Iran dall'inizio del loro coinvolgimento nel conflitto con Israele. Il portavoce degli yemeniti ha ribadito che le operazioni militari continueranno "fino alla fine dell'aggressione e alla rimozione dell'assedio sul popolo palestinese nella Striscia di Gaza".

Dal novembre 2023, i Houthi hanno lanciato attacchi contro oltre cento navi con missili e droni, affondando quattro imbarcazioni e uccidendo almeno otto marinai. Questi attacchi hanno costretto molte compagnie di navigazione a deviare le loro navi intorno all'Africa invece di utilizzare il Canale di Suez.

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