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sabato 20 gennaio 2024

Crisi di Suez, il Centro studi Confindustria: “Traffico marittimo nel Mar Rosso a -55% e costi dei noli +92%, a rischio il commercio estero italiano”

 Le difficoltà di transito nel canale di Suez rendono "incerte" per prospettive per l'export italiano del 2024. "L'impatto economico del crollo del trasporto marittimo attraverso il canale di Suez è fortemente condizionato alla sua persistenza: più è prolungato, maggiori saranno gli effetti negativi sul commercio estero italiano e globale", evidenzia il Centro studi di Confindustria con un approfondimento sullo scenario per le esportazioni. "A metà gennaio, il traffico di navi nel mar Rosso si è più che dimezzato (-55 per cento, ndr) e il costo di trasporto dei container dall'Asia all'Europa è aumentato del 92%". Le rotte marine sono "cruciali", avvertono gli economisti di via dell'Astronomia: "Il 90% del volume degli scambi globali avviene via mare" e prima della crisi "il 12% transitava per il Canale di Suez". Per l'Italia "il 54% degli scambi è via nave, di cui il 40% tramite Suez; soprattutto, via mare transita più del 90% dei flussi italiani con i principali paesi a est del Mar Rosso (in Asia e parte del Medio Oriente). Potenzialmente esposti sono: gli scambi di petrolio e gas (da Kuwait, Qatar, EAU, Iraq; parte del petrolio dell'Arabia Saudita è invece imbarcato a nord dello Yemen), quelli di beni elettronici e apparecchi elettrici (oltre la metà dell'import extra-UE viene dalla Cina), quelli di prodotti in pelle (quasi un terzo viene dalla Cina), quelli di macchinari (soprattutto in uscita verso i principali paesi asiatici)".

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