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venerdì 21 gennaio 2022

Moby annuncia l’avvenuto deposito di un nuovo piano concordatario

 “Moby SpA e la sua controllata CIN SpA in data 19 gennaio 2022 hanno depositato presso il Tribunale di Milano un nuovo Piano in continuità che prevede percentuali di recupero per i creditori significativamente superiori rispetto al precedente Piano depositato da Moby SpA il 29 marzo 2021”. Lo ha appena fatto sapere il gruppo armatoriale controllato da Vincenzo Onorato in vista dell’udienza in programma questa mattina e resasi necessaria dopo che la ‘balena blu’ lo scorso dicembre aveva invece ‘saltato’ l’appuntamento atteso per il deposito di una versione aggiornata del piano concordatario.“Il nuovo Piano ha ricevuto il preventivo consenso dei principali creditori finanziari del Gruppo, quali gli obbligazionisti riuniti nel Gruppo Ad Hoc e da tutte le istituzioni finanziarie” fa sapere la società, agigungendo di aver “compiuto questo ulteriore importante passo verso un rilancio industriale in corso che segue la significativa inversione di tendenza che ha visto la Società superare le difficoltà legate alla pandemia e riposizionarsi come leader sui mercati e sulle rotte di riferimento”.Secondo quanto emerso nelle ultime settimane la nuova versione del piano confermerebbe il conferimento della flotta (destinata in parte alla cessione) in una newco, con conseguente charter o lease back a Moby del naviglio, mentre il resto dell’attività rimarrebbe in capo a una società ‘operativa’ (presumibilmente la stessa Moby). Il piano in questione, così come quello che già in precedenza era stato presentato dal gruppo controllato da Vincenzo Onorato e ‘avallato’ da un ampio gruppo di investitori istituzionali creditori (tra i quali i fondi Cheyne Capital, Aptior Capital e BlueBay), prevede la dismissione del business relativo al rimorchio portuale e prefigura la disponibilità a immettere nuova liquidità per almeno 60 milioni di euro al fine di favorire il rilancio aziendale. La percentuale di rimborso per la parte di debito unsecured (non garantito da ipoteche) sarebbe stata infatti incrementata al 30%. La vera novità sarebbe il riconoscimento a obbligazionisti e istituti di credito di strumenti finanziari partecipativi che consentirebbero di beneficiare dei maggiori risultati positivi eventualmente generati da Moby e Tirrenia negli anni a venire. Per Tirrenia in Amministrazione Straordinaria e gli altri creditori chirografari la percentuale di recupero del credito da 180 milioni di euro (derivante dall’acquisto dell’ex compagnia pubblica nel 2012) rimane quella di oltre l’80% in quattro rate (23 milioni all’eventuale omologa del concordato attesa nel 2022, 10 milioni nel 2023, 10 milioni nel 2024 e 101 nel 2025) già emersa l’anno scorso quando però il nodo del contendere era rappresentato dalle garanzie alla base di questa proposta.Nei giorni scorsi MF-MilanoFinanza ha rivelato che il posto del prof. Stefano Ambrosini in qualità di commissario straordianrio di Tirrenia in Amministrazione Straordinaria è stato affidato a Giulia Pusterla, che va ad affiancarsi a Stanislao Chimenti, a sua volta succeduto al defunto Beniamino Caravita di Toritto mentre il terzo commissario rimane Gerardo Longobardi. Il nuovo attestatore del piano apprena depositato da Moby dovrebbe essere il commercialista genvoese Marcello Pollio, anch’egli subentarto nel ruolo al collega torinese Riccardo Ranalli.

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